Tagadà
Tagadà è un sistema relazionale che esplora la compresenza dei corpi in una condizione di distanza.
Ispirato alla dimensione virtuale in cui è possibile condividere uno spazio senza che avvenga un incontro reale, in Tagadà la connessione tra gli individui avviene senza
una reciprocità riconoscibile. L'idea nasce dall'osservazione del presente nel periodo di pandemia: un tempo in cui le relazioni si sono spostate radicalmente sulle piattaforme online e lo spazio
virtuale ha acquisito un’importanza fondamentale in quanto luogo principale per le interazioni sociali.
L'intenzione di questo progetto è indagare questa condizione in termini coreografici. Dentro Tagadà le performer abitano lo stesso luogo senza mai incontrarsi e si condizionano a vicenda attraverso uno scambio indiretto di informazioni. La musica suggerisce un ambiente lontano che con suoni sintetici e linee melodiche omogenee accompagna in un viaggio di astrazione dal reale, mentre lo spazio è
regolato da una struttura circolare in cui i corpi sono mossi da forze complementari in una dinamica orbitante di costante ubiquità.
L’intento di questo progetto è quello di superare l'idea di solitudine dando valore ai diversi livelli di comunicazione e presenza, scegliendo lo spazio pubblico per indagare le possibilità dei rapporti nella tensione tra reale e digitale.
Tagadà nasce da un’idea di Fabritia D’Intino e si sviluppa grazie alla collaborazione con la danzatrice Daria Greco e il musicista Federico Scettri.
Note di regia
Tagadà nasce nel periodo di zona rossa che l’Italia ha attraversato nell’inverno 2020 da un corpo rinchiuso, fermo e disabituato all’altro. Questa condizione mi ha portato a ridefinire l’idea di solitudine e di compresenza. Nello sviluppo delle relazioni personali e lavorative su piattaforme online la sensazione era quella di sentirsi sempre presenti, ovunque insieme ed allo stesso tempo perennemente altrove e distanti. Una sorta di dono dell’ubiquità che ha permesso di coltivare, all’interno dei confini dati, interazioni e scambi nutrienti ed inaspettati. Questa momentanea sensazione di “super-potere” ha incluso però anche la frustrazione dovuta all’esserci sempre senza esserci mai. La perenne coesistenza di solitudine fisica e compresenza virtuale mi ha spinto a mettere in atto un processo che potesse trasformare questi dati esperienziali in un sistema coreografico. Ho quindi scelto di invitare Daria Greco in questa indagine a partire dalle parole virtuale, altrove ed ubiquità.
Attraversare questi temi con due corpi ha fatto sì che l’idea di relazione si costruisse e sviluppasse in maniera condivisa ed aggiornata al presente. La musica originale di Federico Scettri ci ha accompagnate in questo viaggio di ridefinizione del rapporto tra solitudine e relazione. Un processo creativo informato dell’esperienza del mondo in una fase straordinaria.
Fabritia D’Intino
Creazione vincitrice del bando Danza Urbana XL 2021 - Azione del Network Anticorpi XL coordinata dall'Associazione Culturale Danza Urbana
Spettacolo consigliato a un pubblico di famiglie e giovanissimi
Fabritia D'Intino e Daria Greco
- ideazione
- Fabritia D'Intino
- coreografia e danza
- Fabritia D'Intino e Daria Greco
- musica originale
- Federico Scettri
- produzione esecutiva
- Chiasma
- con il supporto di
- Ostudio - Roma
- durata
- 15 min.